mercoledì 22 dicembre 2010

E' sempre traumatico.
Entri nel mondo come individuo, diviso ed estirpato da quello che credevi il tuo mondo. E finisci buttato lì, nudo e impietosamente illuminato da quelle luci bianche e asettiche. Ti guardi intorno e vedi mille altri nelle tue condizioni. Spaesati come lo sei tu. Spaventati come lo sei tu.
Certo, più vai avanti più le cose migliorano. In teoria. Incominci il tuo viaggio pieno di speranze ma, arriva il momento in cui la vita ti presenta il conto. Pensi di essere il pastore che guida il gregge, finché non ti accorgi di indossare la stessa divisa, portare i capelli allo stesso modo e stare sull'attenti. Il primo scossone. E senti qualcosa dentro che si agita, si rimischia. Cerca di uscire. Malessere. E' passato ma ti senti cambiato. Sono esperienze che ti segnano.
Vai avanti. Ti accorgi che la persona che hai avuto al fianco per tutto il viaggio, la vorresti accanto tutta la vita. Solo lo starle vicino ti fa sentire in qualche modo migliore. Ma come tutte le cose belle non è destinata a durare. Un bel giorno la mano del Destino te la porta via. Il secondo scossone. E ancora quella sensazione di formiche nello stomaco. Come se quello che hai dentro volesse uscire fuori. A malapena lo trattieni.
Continui il viaggio. O forse no. Rimani parcheggiato. Immobile. Piano piano perdi splendore. Un velo grigio ti cala addosso. Nei pochi momenti di lucidità ti accorgi di non essere solo. Molti altri giacciono lì, abbandonati a loro stessi, spenti. Riconosci anche qualcuno dei vecchi compagni, quelli con cui hai iniziato il viaggio o con cui hai fatto un pezzo di strada. Buio. Ti sei rassegnato. Quasi rimpiangi quella sensazione di bruciore che ti attanagliava nei momenti di difficoltà. Ma ormai c'è solo il buio.
Si dice che le vie del Creatore siano infinite e che a molti è concessa una seconda opportunità. Questo pensi quando vedi la luce. Una luce bianca, identica a quella del tuo primo ricordo. Ovviamente non è la stessa ma le sensazioni che risveglia si. Ti stordisce, ti fa sentire sperduto e vulnerabile. Ti senti esposto.
Ti è stato tolto quello strato di tristezza e appari bello e fresco come anni fa. Anche se tu sai che non è così E' tutta finzione. Forse chi ha preso te, e quelli come te, da quell'angolo buio cerca una soddisfazione personale, cerca di appagare un ego e una coscienza tentando di rimettere a nuovo vecchie carcasse . Cerca di reinserirvi nella vita sociale. Mah. Sai solo che, come in tutta la tua vita, sei ammassato con quelli della tua risma. Vecchietti che aspettano la fine all'ultimo piano di quella che sanno essere la loro ultima dimora. Guardi con un sorriso amaro i giovani d'oggi atteggiarsi a nuove star. Dicono di essere diversi, migliori, nuovi. Non si accorgono di avere anche loro le casacche tutte uguali. Mah. Forse è venuto il momento di farla finita.
Sei lì, sull'orlo del baratro. Un passo. Uno scossone. La gravità. Vento tra i capelli. Il botto, l'ultimo scossone.
E lo senti di nuovo quel


Fsssssssssssssssssssssssssssz.


Storia di una bottiglia di Coca Cola da 500 ml.