lunedì 25 luglio 2011

Prologo

Queste dannate carte non vogliono accoppiarsi oggi. Jimbo mi sta già spennando da due ore quando entra lei. Tolgo i piedi dalla scrivania. A Jimbo cade il sigaro dalla bocca, andando a nascondersi sotto il mobiletto del mini bar.

Do un'occhiata a Jimbo. Ci capiamo al volo. Imbraccia la chitarra. Scuoto la testa. Un'altra occhiata. Questa volta capisce ed esce dalla stanza. Non senza dare una lunga occhiata alle sottane della donna.

Solo quando la porta sbatte lei si avvicina a me.
  • Detective Fuffurro?
Ha un fastidioso difetto di pronuncia. Stile palla da tennis in bocca.
  • Ex-detective Jack Sussurro. Ora vendo soprammobili in ceramica a forma di incomprensione.
  • Capifco.
Dice, ma vedo che non capisce a pieno questa scelta. O forse non l'accetta.
  • Chi l'ha mandata qui?
  • Un fuo affezionato cliente. B.N.
Certo, avrei dovuto capirlo subito. Il buon vecchio BN. E' dall'affare Pasquale Coniglio che non sentivo quel nome. Brutto affare.
  • Cosa posso fare per lei? Come ho detto non pratico più, ma potrei consigliarle un ottimo sostituto e...
  • No. Il mio è un cafo che folo lei può rifolvere.
Mi impongo di ignorare tutte le battute sulle persone con la zeppola che conosco.
Si mette comoda. Si slaccia il velo che ha in testa e si siede sulla poltrona di Jimbo. Le pesanti sottane blu a pois sbuffano.
  • Guardi signora, le ho già detto che...
  • Lei fa chi fono io?
  • Si...
  • Allora fa che il mio è un cafo... particolare.
Apro il mini bar e tiro fuori uno Chateau d'Yquem del 1787. Valore approssimativo 56,588 dollari. Chi l'aveva messo là dentro? Mah, un altro maledetto mistero.
Con gesti da femme fatale si gratta la protuberanza che ha sul naso. Un naso considerevole.
  • Ok. Signora Befana, ha la mia attenzione. Qual'è il problema.
  • Mi hanno rubato la fcopa.