giovedì 4 aprile 2013

Addio e grazie per tutte le brioches


Come un bandito dopo aver assaltato la carovana, ho detto addio a tutti i miei buoni propositi di dieta. Mi sono sparato una brioche ripiena grossa quanto un cocomero per poi vagare, ubriaco di crema, in giro per la città. Da tempo non uscivo con la mia amica, tanto che sembra quasi una rimpatriata più che una passeggiata, e quale migliore scusa ci potrebbe essere?.
La mia amica (che d'ora in poi chiamerò Elliot e ora capirete perché) ha una simpatica particolarità che ricorda tanto Elliot Reid, il personaggio della serie Scrubs. Ogni racconto che riguarda una persona che lei conosce, finisce sempre allo stesso modo:



Ma a parte questo Elliot è una buona amica e, come ogni buona amica farebbe, incoraggia la mia passione per i fumetti, e per quel che riguarda lo scrivere in generale, e ogni tanto cerca di darmi buoni consigli o spunti da cui trarre ispirazione. Il problema è che, vista la sua particolarità accennata sopra, se ne esce con questioni inquietantissime. Ma il peggio di sé (con affetto, per carità) lo dà quando tira fuori dal suo zaino, degno del gonnellino di Eta Beta, di tutto e di più.

Seduti al bar...

"Prendi, guarda" porgendomi uno strano bloc notes.
"Bello..."
"Sai con cosa è fatta questa carta?"
"Uhm, con carta riciclata proveniente dai fogli da cui ti avevo fatto leggere la mia prima bozza di progetto?"
"No, ritenta."
Noto solo ora l'immagine di due elefanti sulla copertina.
"Hanno ucciso dei poveri elefanti per fare della carta?" (ok, lo ammetto, questa domanda era stupida ma me ne sono accorto un millesimo di secondo dopo averla formulata).
"Quasi"
Mi accorgo ora che gli elefanti sono di spalle.
"Con..."
"Cacca di elefante, già"
"..."

Ora capite perché esco così poco con lei...

Proseguendo nella galleria degli orrori del suo antro diabolico, comunemente chiamato zaino, Elliot tira fuori quello che SEMBRA un normale quaderno. Nel fare il gesto di tirarlo fuori dalla sacca, mi sembra di intravedere roba di tutti i tipi: penne, strane erbe, libri che manco la bibbia di Gutenberg, forse una testa umana...

"Scrivici una storia sopra..." mi dice quando lo sto per aprire. Mi prendo un attimo per osservarlo: troppo anonimo, troppo ordinario per appartenere a Elliot. La cosa mi puzza.

Apro il quaderno e mi ritrovo una serie di simboli strani, scritti con una grafia così piccola che devo sacrificare le mie ultime diottrie per leggerli. E' un quaderno pieno di formule matematiche, schizzi fatti a penna, frasi lasciate lì a fermentare e... scontrini. Decine e decine di scontrini. E su ogni scontrino c'erano altre frasi e altre formule!
Alzo la testa e vedo Elliot guardarmi trionfante, come se mi avesse regalato il Codice dei Piani Infiniti (momento nerd! momento nerd!), con un sorrisetto che sembra dire: "Non ringraziarmi. Ti cedo volentieri tutto quel ben di Dio. Fanne buon uso..."

Ormai ho capito tutto. I numerosi suicidi. Il suo sorrisetto. Il testo sacrilego. La testa umana nello zaino. Unisco anche l'ultimo puntino. Elliot è una seguace di Satana!!!

Ringrazio con un cenno del capo mentre i miei occhi sfrecciano a destra e a sinistra, cercando un modo per dileguarmi. Camminiamo ancora un po', lei sembra non aver notato il mio disagio. Il mio stomaco gorgoglia oramai saturo di brioches e crema. La pancia gonfia mi appesantisce ma mi dà l'occasione che aspettavo. Fingo un mal di pancia da record mondiale con triplo carpiato... e ci casca! Mi allontano e montando in motorino mi guardo indietro.

"Addio e grazie per tutte le briosche"

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