domenica 21 aprile 2013

Superman - Terra Uno (vol. 1)



In preda al furore scatenato dalla lettura di Superman: Red Son, con la ferma decisione di un cane idrofobo, volevo andare a recuperare quegli albi che, da troppo tempo, guardavo con diffidenza. Dopo diversi sedativi, l'occhio (ma soprattutto il portafogli) è caduto su Superman - Terra Uno (vol. 1). Fin dall'uscita delle prime tavole e dei primi studi dei personaggi anni fa (nel 2010 mi pare), il mio animo nerd ha cominciato a fremere. Soprattutto quando spoilerarono immagini del genere...



Quando ho saputo che J. Michael Straczynski (o Stracchino, come è conosciuto nella comunità e nei forum degli addetti ai lavori) avrebbe scritto Superman, son letteralmente balzato giù dalla sedia... solo per poi scoprire che era rotta una rotella, ma questa è un'altra storia. Perché, vi chiederete voi? Perché, si chiede la signora della finestra accanto che mi vede ballare nudo dopo la doccia? Vi rispondo io mentre abbasso le tapparelle. Perché ero appena uscito dalla lettura di Rising Stars e da un mondo supereroistico davvero (finalmente!) originale. Quindi le mie speranze erano tutte riposte in una rivisitazione con i contromaroni (come si dice ad Oxford).
Un Superman più al passo coi tempi, giovane, oscuro e (lo so, è un in parte una contraddizione) umano? Magari. Un nuovo reboot? Quasi. Diciamo che l'universo Ultimate della Marvel ha fatto scuola e la DC è voluta salire anche lei sul carro dei vincitori. 


L'albo comincia bene, con un Clark fresco fresco di college che si trasferisce a Metropolis per cercare una sua identità nel mondo. Mentre capisce di poter fare qualsiasi lavoro, dal giocatore di football allo scienziato, interviene una ben scritta Martha Kent che ho apprezzato particolarmente perché gli parla come una vera madre farebbe. Tutto l'albo è permeato di questa sofferenza per una scelta che vede da un lato la solitudine e l'infelicità personale per una vita da passare al servizio degli altri, dall'altro la consapevolezza di non star facendo abbastanza ma vivere la propria vita, libero di fare qualunque cosa.
In questo Stracchino è un mago, soprattutto con dei buoni dialoghi pregni di sentimento vero, ma non tira fuori quella vena di originalità che ci si aspetterebbe da lui. Costretto dai dogmi di un personaggio che ha compiuto da poco 75 anni, avrei voluto osasse di più. Ciò che rende notevole il personaggio, questa sua particolare sensibilità, è forse il punto debole della storia. Vengono usate troppe pagine per analizzare questa sua sensibilità, rendendo la lettura un po' noiosa verso la metà dell'albo. Son 70 anni che vediamo un Clark trentenne lottare per trattenersi, mi sarebbe piaciuto si fosse sfruttata l'occasione per ribaltare qualche equilibrio del personaggio. Peccato. Stracchino si scontra anche con le solite problematiche date dalla mancanza di elementi per celare l'identità segreta di Superman, e che sono uno dei più grandi dilemmi che accompagnano il personaggio.
Ci son trovate carine invece quando inizia la vera e propria azione nel fumetto. Una minaccia proveniente dal passato (erano anni che volevo scrivere questa frase!) di Clark rischia di distruggere il Pianeta e costringe Superman a fare una scelta. 
Ai disegni Shane Davis, a cui va un applauso. Tavole davvero coinvolgenti. A sorpresa proprio Superman in divisa non mi ha convinto troppo. Al contrario il nemico graficamente è veramente fico (ricorda Lobo e per chi mi conosce sa quanto apprezzi la cosa) e in più ti lascia con quel senso di complotto intergalattico ancora da svelare che mi farà acquistare sicuramente il secondo volume. Sciapa e un po' inconsistente Lois Lane, mentre un grande pregio dell'albo sono Perry White e Jimmy Olsen, personaggi ben strutturati. Vi lascio così:

"Mio padre diceva che tutti hanno qualcosa nella propria vita, qualcosa per cui c'è la tua vita prima di quella cosa, e la tua vita dopo. Quel qualcosa può essere sposarsi, avere un figlio, perdere un genitore, avere un cancro, trovare l'amore... Questa è stata una cosa del genere su scala mondiale, Jim. Credo che nessuno là fuori capisca davvero cosa significhi questa cosa. Il mondo è appena cambiato, profondamente e irrevocabilmente"
- Lois Lane



Continua...

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