mercoledì 17 aprile 2013

Corvino Parte I



Il corridoio è buio e umido. Fuori il sole non perdona: cuoce le pietre, brucia la pelle, tramuta in acqua il senno. Qui sotto non c'è posto per tutto questo. Il fiato si condensa in nuvole bianche davanti alla mia bocca. Attendo al mio posto. L'odore di muffa mi riempie le narici mentre le mura tremano, rilasciando nell'aria piccole gocce di condensa. Granelli di polvere scivolano tra le fessure dei mattoni. La cicatrice spessa e dura sulla mia guancia prude e pulsa. Un buon segno. Sangue chiama sangue. Stringo la spada saggiandone il peso e recito una preghiera alla Dea dell'Arena. La litania sgorga dalle mie labbra quasi senza accorgermene.

"Arena, accetta il mio dono. Guida la mia lama. Sostieni il mio scudo. Rendi la mia anima immortale e da te, madre, ritornerò. Sangue chiama sangue."

Uno dei due soldati, quello grasso, apre la porta in un tripudio di cigolii mentre l'altro batte il pugno sul petto nella mia direzione. Sa che mi aspetta solo la morte ma i suoi occhi dicono molto di più. Sa che chi vive nell'Arena non muore mai. Il vento, fuoco e fiamme in un mondo di ghiaccio, sferza la mia pelle nuda. Ruggito di mille leoni, la folla mi chiama. Dal limitare della zona d'ombra osservo, attendo al mio posto. Il corpo decapitato di Grutos giace riverso al centro dell'Arena mentre il Gigante sogghigna a braccia alzate verso la folla. Tra i suoi piedi una grossa ascia resta muta e immobile nella sabbia. Quando mi vede, sputa un grumo di sangue a terra. L'araldo urla sopra la folla accaldata.

"Gigante! La gloria è tua! Vai a riposarti e che si dia inizio a un altro scontro!"


Solo mentre il Gigante si allontana vedo che il mio sfidante è già arrivato. In ginocchio, nella zona d'ombra al di là dell'Arena, sta sussurrando qualcosa, forse una preghiera a uno dei suoi Dei dalla faccia di animale. Il sudore scivola sulla sua sua pelle scura come il carbone, facendo risaltare i potenti fasci di muscoli. Ebano lo chiamano. Forte come un orso e letale come un pantera dicono.
Urla l'araldo sopra il frastuono.

"Brava gente di Lypolis! Eccoci all'incontro più atteso di questi Giochi! Di fronte a voi i due gladiatori più letali dell'intero mondo! Pronti ad entrare, solo uno uscirà da questa Arena sulle sue gambe! Ecco a voi, Ebano! Ha abbattuto più di cento nemici nella sua carriera, fossero essi uomini o bestie feroci. Le due spade sono le zanne dell'uomo che viene chiamato la Pantera. Tenete le vostre donne in casa contro quest'uomo proveniente dalla fine del mondo. Si dice possa soddisfare un'intero bordello di navigate professioniste nella stessa sera. Ahr ahr ahr! Dall'altra parte, Corvino! Veloce come serpente corallino e altrettanto letale. La sua spada ha bevuto il sangue di Thorgar il Titano e di Lunar Mandimartello. Ha strangolato con le sue mani il fratello ed ora è qui nell'ultimo girone degli Inferi. Il sangue di chi bagnerà quest'oggi la sacra sabbia della nostra Arana? Scopriamolo! Si facciano avanti gli sfidanti!

Abbasso la celata dell'elmo e avanzo nella sabbia macchiata di sangue. Lo sento nelle orecchie. Sangue chiama sangue. Sarà un buon giorno per morire.








Questa è la prima parte di un background di un personaggio per un'avventura di un gioco di ruolo, ambientata in un mondo simile all'Antica Roma.

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