domenica 31 marzo 2013

Recensione: Giòn Carte' (da Marte)



Piccola premessa: il film Giòn Carte' è tratto da un libro, o meglio da una serie di libri definita "Ciclo di Marte". A quanto pare l'autore, Edgar Rice Burroughs, è stato uno dei precursori della fantascienza, moderna e non, da cui hanno attinto a piene mani i vari Dune, Star Wars, etc... Detto questo, e non volendo minimamente intaccare il merito dell'autore dei libri, passiamo alla vera e propria recensione.

(ATTENZIONE SPOILER)

"Grande Merda!"
 - Chiunque su Giòn Carte'

"A me è piaciuto..."
 - Walter* su qualunque film

"Grandissima Merda!"
 - Chiunque ripensando a Giòn Carte'


La serata è fiacca e io e il mio fido aiutante, Michele (della tribù dei Testagrossa), decidiamo di passare una serata tranquilla in trepidante attesa dell'avvento dell'ora legale. La nostra scelta ricade su un film e, dopo aver scartabellato un paio di liste di film online, puntiamo il dito su Giòn Carte'. L'intenzione è quella di vederci un film leggero e poi fare il famoso gioco dell'uva. Io, lavorando in un cinema, già avevo avuto sentore del grosso flop in cui era incappato il film ma le pretese sono a zero e vogliamo vedere questo "precursore della fantascienza".

Il film inizia e già dalle prime battute capiamo che è un film della Matrigna Disney (non quella buona e amorevole che ti ha portato il primo Pirati dei Caraibi ma quella cattiva e arrogante che ti ha propinato il 2 e il 3). Ti presentano Marte, le sue popolazioni e tutto il setting iniziale. 
Non capirò mai, e vi giuro mai, perché negli scenari fantascientifici debbano creare giganteschi "buchi"tecnologici. Per esempio: su Marte vediamo una gigantesca città semovente, macchine volanti con poderosi cannoni sopra e poi gli abitanti combattono con le spade... Mah!
Qui ci presentano subito il cattivo: un babbeo qualunque a cui dei Pelati Onnipotenti (i veri cattivi del film) danno un'arma in grado di polverizzare tutto.
Arriviamo alla terra. Un paio di scene sono lì per strapparti un sorriso e farti capire che questa storia non parlerà solo di alieni ed eroi. Insomma, le classiche battute di alleggerimento che però hanno solo l'effetto di farci guardare in faccia e dire: "Non era illegale girare scene di questo livello?".
Il protagonista è evidentemente bipolare e questo lo notiamo subito quando, in un nano secondo, prima scappa dall'esercito, poi si trova in mezzo tra indiani ed inseguitori e parlando la lingua Apache sembra scatenare una scaramuccia tra le due parti; per finire salva il Colonnello che ha pestato per tutto il prologo dai temibili pellerossa.
Si ritrovano in una caverna, la classica Grotta Proibita che sembra spaventare chi? Nessuno, esatto. In questa caverna trovano uno degli Onnipotenti tizi di Marte. La scena in questa caverna (che poi lo catapulterà su Marte) è esilarante e senza senso. Tuttora credo che il tizio onnipotente fosse lì perché la Grotta altro non era che il suo bagno personale. Giòn uccide il Pelato e viene scagliato grazie al suo medaglione su Marte. Il medaglione già da qui capiamo che è importantissimo ed è ciò intorno a cui gira tutta la super tecnologia di Marte.
Su Marte passa i primi 10 secondi a capire come funzionano i suoi super poteri (salta molto in alto, ha la super forza, è molto resistente, indossa una grossa S sul petto... ops, questo non c'era scusate!) dopodiché li padroneggerà benissimo. Il suo potere principale è quello di saltare molto e durante tutto il film questo potere aumenterà esponenzialmente senza alcun motivo. 
Si ritrova in mezzo ad una guerra per il possesso del pianeta: da una parte il cattivone con la super arma, dall'altra la bella principessa che vorrebbe salvare il mondo con la super tecnologia. Ai margini di tutto questo c'è una tribù che è un incrocio tra i Gungan, i Sabbipodi e i Geonosiani di Star Wars. Con la stessa utilità dei Gungan, dei Sabbipodi e dei Geonosiani in Star Wars. E ho detto tutto.




 =


Tutti i personaggi sono così ben caratterizzati che passano da un "Ti voglio uccidere/Non mi fiderò di te" a un "Sposami/Ho sempre creduto tu fossi l'eletto" ogni cambio di inquadratura. Il tutto dà un filo logico perfettamente lineare e non sembra per niente una cosa raffazzonata. No, no... In più il film decide  di cambiare continuamente la carte in tavola per quel che riguarda i Pelatoni: prima sono esseri immortali, poi li uccidi con una pistolettata, prima mutano aspetto allo schioccare di dita, poi hanno un grosso bracciale blu fosforescente che li distingue, prima hanno un piano, poi non ha senso avere un piano ché loro sono lì da sempre, prima, poi, prima, poi. 

Non parlerò nemmeno dei dialoghi che sono di una profondità inaudita, di un livello così profondo e con tante di quelle sfaccettature e seconde letture che a noi semplici mortali potrebbero sembrare solo brutti brutti brutti e scontatissimi.

Colpi di scena a destra e a manca che solo in Avatar avevo visto di più emozionanti. Uno su tutti: I GunSabbiNosiani ripetono tutto il film che a loro non interessa nulla delle altre città e che non volano (nel senso che non usano macchine volanti). Secondo voi chi arriverà alla fine del film a risolvere tutto e con quale mezzo? Colpo di scena!

Il famoso medaglione (ve lo ricordate? Quello intorno a cui gira tutta la super tecnologia? Quello che Giòn cerca di recuperare per tutto il film?) viene finalmente riconquistato da Giòn... solo per essere scaraventato in mezzo al deserto da quest'ultimo! Senza senso! E visto che il film non poteva finire con un semplice lieto fine (no, non vi è concesso nemmeno questo purtroppo), Giòn si ritrova scaraventato sulla Terra di nuovo dal Pelato N°1.

Qualcosa di buono c'è. Si inventa un modo carino per tornare su Marte. Unica cosa decente del film. E non ve la sto a rivelare nel caso vogliate malauguratamente vederlo. Non posso essere così cattivo da togliervi l'unico pregio del film oltre alla comparsa dei titoli di coda...
... ma anche il finale non ve lo aspettate privo di vaccate! Non sia mai!

Insomma, di cose brutte ce ne sono. E tante. Così tante che sicuramente ne ho scordata qualcuna. Il fatto che lo rende ancor più brutto è che ruba letteralmente inquadrature, ambientazioni e personaggi proprio a quei film di cui il libro è precursore. Ma quello è il libro! Come film le hanno già fatte! Svegliaaaa!

Se volete vederlo, fate pure, ma non dite che non vi avevo avvertito!


Voto 2 su 10 (solo per il finale e per le inquadrature di altri film che negli altri film mi erano piaciute)



* Walter è un mio amico che, non importa quale film andiamo a vedere insieme, ci troveremo sempre in disaccordo. Riesce a passare sopra anche ai più tremendi buchi di trama della storia e alle peggiori vaccate no-sense (alla Capitan American per capirci. Se non sapete di cosa sto parlando, non preoccupatevi di recuperarlo. Non vedetelo. E' meglio)

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