mercoledì 18 dicembre 2013

Recensione: Wolverine - L'immortale






















(ATTENZIONE SPOILER)

"Addio!"
- Stefano Pulcinella* sfondando una finestra alla proposta di vedere il film

" Mi sento male!"
- Michele Testagrossa inorridito alla scena del treno durante il film

" Devo grattuggiare il cane, mi dispiace"
- La scusa della sorella di Michele 



A noi dormire non piace. Anziché buttarsi su un cuscino, decidiamo di vederci l'ultima fatica di Hugh Jackman. Quest'estate le critiche non erano state positive, ma noi del commento degli altri non ci fidiamo mai. Preferiamo soffrire vedere con i nostri occhi. Non ci ha insospettiti nemmeno il rifiuto della sorella del Testagrossa, nota estimatrice degli addominali del suddetto Jackman...



La storia parte dopo X-Men - Conflitto Finale, con un Logan distrutto che si isola dal mondo dopo aver scongiurato la minaccia di Jean Grey. Oh, a me di spiegarvi chi sia Jean Grey non va, quindi googlate.
A chi hai detto Testa-a-Fragola?
Barbone e protettore degli orsi, viene raggiunto da Miss Testa-a-Fragola per essere portato al capezzale di un vecchio amico morente. Ovviamente Testa-a-Fragola è una mutante con questo simpaticissimo potere che la rende un ospite perfetto da invitare alle feste dei bambini: può vedere come morirai. E sente sempre la necessità di dirtelo. 

Il vecchio giapponese, salvato a Nagasaki proprio da Wolvie, vuole ricompensarlo sul letto di morte. L'offerta già ti puzza a inizio film. 

Vecchio - "Tu mi dai i tuoi poteri e io ti libero dalla tua crudele posizione di immortale. Conta che è una cosa puramente altruistica... non c'entra niente che io stia morendo e il tuo fattore rigenerante mi salverebbe la vita." 
Wolverine facendo un gestaccio al vecchio - "Ammazza che offertona!"
Vecchio rivolto a Testa-a-Fragola - "Te l'avevo detto che dovevamo studiarcela meglio prima di portarlo qui..."

Qui la storia si intreccia con un thriller ad alto livello di sbadigli. Evidentemente gli sceneggiatori devono aver perso i fogli riguardanti la scena. Me la immagino più o meno così...

" O mio Dio! Girano la scena domani! Come faremo?"
" Trovato! Copiamo questo dialogo che mi sembra funzionale!"
" Ma questo è il pezzo iniziale de Il Gladiatore..."
" E vabbe, è un film di 13 anni fa! Chi vuoi che se lo ricordi?"

Insomma, il vecchio non è solo vecchio, è anche capo della più grande multinazionale giapponese. Ricchezza e tecnologia a palate. Ma il figlio non è degno di essere il suo erede: deve essere la nipote. Stacco. Morte del vecchio.
Intanto a Logan la solita 25enne stragnocca, nonché dottoressa di fama mondiale, ha inibito il potere mutante. Così per buttare altra carne sul fuoco.
Durante una delle più belle scene di funerale di tutti i tempi, gli sceneggiatori decidono che non si è abbastanza capito che il film è ambientato in Giappone. Largo quindi a Yakuza, ninja e treni a 300 km/h che, cito il Testagrossa che di queste cose se ne intende: "ignora le leggi basilari della fisica".

Mandando rapidamente il film avanti perché non succede niente, arriviamo al punto in cui la bella nipote è prigioniera nell'antica torre. Ninja a palate. Ninja su moto. Ninja su tetti. Ninja nel panettone. Ninja. 
E un robot gigante che "sorpresa sorpresa" altri non è che il vecchiaccio che vuole prendere il fattore rigenerante a Wolverine. Stavolta con le cattive. In un modo insensato, aggiungerei.
Fine.
Ah, vincono i buoni. Così per farvelo sapere se siete arrivati fin qui.

E' inutile che reagisci così.
 E' colpa tua se firmi contratti senza leggere le sceneggiature

Uno di quei film che ti fanno sorgere dubbi e soprattutto la domanda: " Ma se X non avesse fatto Y, quale sarebbe stato il piano iniziale?".
Un film nel quale sono stati buttati dentro altri mutanti solo perché ne vendono a un tanto al chilo ormai, ma privi di qualsiasi senso nella trama.
Ad aumentare in modo vertiginoso il ritmo del film ci si mettono anche questi sensatissimi scambi di battute, a volte interamente in giapponese sottotitolato, a volte in inglese. Tra giapponesi. Bah. 

Alla fine possiamo dirlo: un film brutto.

Voto 4


*Stefano Pulcinella è un simpatico esemplare di napoletano doc. Ebbene sì, proprio come ve lo immaginate: maschera di Pulcinella sul volto, babà in ogni tasca e infarcisce ogni sua frase con un sonoro "Uè". Ah, è anche il mio socio in affari fumettosi, ma ci terrei non si sapesse in giro.

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