venerdì 29 novembre 2013

Della Serie: Almost Human






















Alla ricerca di nuove serie tv da ingurgitare, spaventato da grandi colossi da mille stagioni da mille puntate l'una, sono incappato in Almost Human.

2048, Los Angeles.
Come recita la voce che introduce ogni puntata, la tecnologia e il progresso non si possono fermare. In un mondo che non conosce limiti, c'è ovviamente chi usa la conoscenza per far il proprio guadagno, molto spesso con mezzi illeciti.
Per questo la polizia non è più in grado di fronteggiare le crescenti minacce. La soluzione? Affiancare ad ogni poliziotto un partner sintetico, un androide.

Ma se la storia fosse tutta qui, non attirerebbe 9 milioni di spettatori alla messa in onda del pilot, quindi ci deve essere qualche altra cosa in mezzo.
In cabina di regia della serie c'è il Gran Burattinaio J.H. Wyman, che ci ha regalato piccole perle di fantascienza come Fringe. E se dico Fringe chi altro vi viene in mente? Esatto, J.J. "Episodio VII" Abrams. Infatti è proprio lui il produttore esecutivo con la sua Bad Robot.

Il protagonista è Karl Urban (sì, Eomer/Dredd/unsaccodiruolidaduro) nel ruolo del Detective John Kennex, poliziotto tormentato e appena uscito dal coma dopo un'imboscata che ha ucciso il suo partner e migliore amico. Riversa tutta la sua frustrazione sugli androidi, colpevoli a suo dire di un approccio troppo "logico"nelle situazioni di pericolo. Il tutto, sommato al fatto di aver perso una gamba sostituita con una meccanica, gli fa distruggere il suo nuovo partner sintetico alla sua prima missione dopo la convalescenza.
Fino a qui il personaggio strizza un po' troppo l'occhio al Detective Spooner, interpretato da Will Smith nel film Io, Robot , ma mi riservo di giudicare alla fine della serie, o perlomeno tra un po' di puntate.
A questo punto della storia a Karl Urban viene affiancato un vecchio modello di androide DRN, ormai in disuso, Dorian (Michael Ealy). I modelli DRN hanno la particolarità di poter riprodurre le emozioni umane ma proprio per questo hanno, come gli uomini, un punto di rottura oltre il quale i loro circuiti impazziscono. Ovviamente Dorian era stato ritirato dal servizio proprio per questo motivo.

Tra atmosfere che oscillano tra Blade Runner, Fringe e il già citato Io, Robot la coppia di poliziotti Quasi Umani deve affrontare la minaccia di una grande organizzazione criminale che vuole fare fuori tutti i poliziotti, l'Insyndicate (non ho la più pallida idea di come lo possano aver tradotto in italiano!).
Le puntate (per adesso 3) si sviluppano intorno allo schema "mostro della settimana": ogni puntata equivale ad un nuovo caso da risolvere, chiuso quello avanti un altro.


Le tematiche per quanto classiche sono trattate in modo interessante, mettendo le basi per un mondo quantomeno realistico e credibile. Le puntate da 45 minuti circa scorrono abbastanza rapidamente e gli attori devo dire sono bravi. C'è quest'unica pecca del voler a tutti i costi creare complessi piani segreti orditi da ancora più segrete organizzazioni criminali, che già fanno presagire puntate odiose incentrate sul dover tenere tutto nascosto a scapito di dialoghi e coerenza narrativa.


Voto: 7 e 1/2, sperando non deluda.




















(Amicizie femminile mi bacchettano per non aver specificato che i due attori sono: "due fighi")

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